Non c’è rima più azzeccata di quella tra Siviglia e meraviglia.
La capitale dell’Andalusia è un piccolo gioiello che stupisce dal primo incontro.
L’elegante architettura, il colore vivace delle maioliche, il verde rigoglioso dei numerosi parchi e giardini, oltre ad una vasta e gustosa offerta culinaria, la rendono una meta perfetta anche per una breve vacanza.


Quando andare a Siviglia?
In base alla mia esperienza il momento migliore per visitare Siviglia va da ottobre a maggio. Anche nei mesi generalmente più freddi la temperatura non è mai rigida, basta solo fare attenzione all’escursione termica che rende utile un piumino leggero e una maglia di lana fino a metà mattina e la sera, per passare alle maniche di camicia nelle ore più calde. Consiglio il classico abbigliamento “a cipolla” senza tralasciare che a dicembre e gennaio i bar e i ristoranti fanno accomodare anche all’aperto.
Se volete aggiungere un tocco di magia andateci da metà dicembre ad aprile, quando le arance sono mature: vi sembrerà di camminare all’interno di un immenso aranceto! Siviglia è infatti la capitale delle arance, alberi originari della Cina e dell’India che gli Arabi iniziarono a coltivare in tutta l’Andalusia non solo per le proprietà medicinali dei frutti, ma anche perché, secondo la tradizione, piantare un arancio era di buon auspicio. Se siete tentati di coglierne una e assaggiarla, sappiate che vi troverete ad affrontare una versione molto amara del frutto, che non viene utilizzato a tavola ma usato per la produzione di marmellate, liquori e oli essenziali.
Il periodo natalizio è sicuramente il più affollato, ma Siviglia lascia a bocca aperta per la quantità di luminarie ed eleganti decorazioni con cui è addobbata a festa. Le passeggiate serali sono fonte di stupore continuo. L’Epifania è un momento particolare caratterizzato dalle manifestazioni popolari legare alla venuta dei Re Magi che portano doni a Gesù Bambino. Nei giorni tra il 4 e i 6 la città si riempie di cortei, parate, bande che suonano, figuranti che regalano dolci e piccoli doni ai bambini che aspettano il loro passaggio ai bordi delle strade.
Nei mesi estivi la temperatura sale, anche fino a 48/52 gradi. Non c’è umidità, ma il caldo rallenta ogni attività e consente di godere meno dei meravigliosi spazi esterni.


Come arrivare
Ita Airways e le compagnie spagnole non hanno voli diretti dall’Italia, operati invece da Ryanair con partenze da Orio Al Serio, Ciampino, Napoli, Bologna, Venezia (Treviso), Pisa.


Dove dormire
L’offerta alberghiera è vasta, si va dalle catene internazionali, agli hotel locali, dalle pensioni più economiche agli ostelli. Non ho esperienza di B&B ma vale la pena guardare Airbnb o Trivago o Booking se il budget a disposizione non è altissimo.
Neppure gli hotel hanno prezzi proibitivi, quindi è meglio puntare su una categoria superiore ed avere la tranquillità dei servizi che una struttura alberghiera può dare.
È sempre utile dare una occhiata alle recensioni di Booking e Tripadvisor, ma ricordate che sono opinioni soggettive.
Nella scelta dell’hotel suggerisco di adottare criteri più oggettivi, come quelli indicati nella rubrica “Consigli per viaggiatori inesperti (e non)” alla voce “Come scegliere un hotel”.
Prima di prenotare è importante capire in che zona alloggiare. Siviglia è divisa in quartieri, più o meno affollati. Il Casco Antiguo è il cosiddetto Centro Storico che si trova sulla riva sinistra del Guadalquivir, il grande fiume che attraversa Siviglia. È diviso a sua volta in piccoli quartieri, i “Barrios”. Il Barrio de Santa Cruz – dove si trovano la Cattedrale e l’Alcazar, è parte dell’antico ghetto ebraico di Siviglia e anche la zona più turistica della città. È anche tra i migliori dove soggiornare perché consente di raggiungere tutti i principali luoghi di visita a piedi. Altri quartieri piacevoli e comodi sono l’Alfalfa, la zona più antica di Siviglia e El Arenal, tra l’Avenida de la Constitucion e le sponde del Guadalquivir, dove si trovano la Torre dell’oro e la Plaza de Toros. Io non amo particolarmente il quartiere Encarnacion-Regina, che va comunque visitato sia perché vi si trova l’aristocratico palazzo delle Duenas che El Metropol Parasol, il monumento di legno più grande al mondo. L’ Halmeda de Hercules è il quartiere dove trova spazio la movida alternativa di Siviglia, con locali e ristoranti all’avanguardia, ma lontani dalla tradizione della città. Non lo consiglio per dormirci, ma merita sicuramente una passeggiata anche il quartiere di Triana, sulla sponda destra del fiume.
Io ho alloggiato al Radisson Magdalena Plaza, un cinque stelle recentemente ristrutturato nel cuore del Casco Antiguo, comodo a tutto ma nello stesso tempo tranquillo.


Cosa vedere
Siviglia si gira tranquillamente tutta a piedi. Se non siete particolarmente pigri camminare consente di godere al meglio la bellezza della città. Perdersi nei vicoli è il modo migliore per visitarla. Abbandonare le vie dello shopping e scivolare in qualche piccola calle (così si chiamano le vie di Siviglia, esattamente come quelle veneziane) dove si affacciano balconi colorati, terrazzini con piante rampicanti, ingressi tappezzati di coloratissime maioliche, incrociare un bar e fermarsi per una tapa e un Tinto de Verano (bevanda tipica spagnola, a base di vino rosso e soda, servita fredda con ghiaccio e – a scelta -, una fetta di limone o di arancia) è forse l’esperienza più bella da vivere.
Ma non si può lasciare Siviglia senza aver visto i monumenti più importanti. Qui ne elenco alcuni, quelli che vanno assolutamente visti se rimanete in città 2 o 3 giorni, ma l’elenco è ben più lungo:
La Cattedrale, l’edificio cristiano gotico più grande al mondo.
La Giralda, antico minareto, il campanile della Cattedrale e simbolo di Siviglia.
Il Real Alcazar, palazzo reale situato in centro città, progettato e costruito dai Mori. È un esempio perfetto di architettura mudejar, ed è ancora oggi utilizzato dalla famiglia reale durante le sue visite in città.
La meravigliosa Piazza di Spagna, costruita per l’esposizione universale iberoamericana del 1929, un piccolo gioiello tempestato di maioliche che raccontano le 48 province spagnole e riportano i volti marmorei di famosi personaggi, tra pittori, scultori e condottieri che hanno fatto la storia della spagna. Una piccola curiosità per chi è appassionato di Star Wars: all’interno del grande colonnato e nella piazza antistante sono state girate alcune scene del secondo episodio «L’attacco dei cloni», dove Piazza di Spagna rappresentava un palazzo nella città di Theed del pianeta Naboo.
La Torre dell’Oro costruita nel 1221 per difendere il porto della città.
L’ Archivio General des Indias costruito nel 1572 per ordine di Filippo II, e destinato dal 1785 con Carlo III ad archivio di tutti i documenti relativi alle colonie, oggi ancora consultabili. Qui l’ingresso è sempre gratuito.
La Casa de Pilato, un palazzo che combina lo stile rinascimentale italiano con quello mudéjar spagnolo adornato di preziosi azulejos e giardini fatto costruire nel 1493 dal marchese Pedro Enriquez de Quiñones e da sua moglie Catalina de Rivera. Molti pensano che il palazzo sia una copia della Casa di Pilato (da cui il nome), ma la storia è un’altra. Il marchese, al ritorno dal suo viaggio a Gerusalemme scoprì che la distanza tra la sua abitazione e la chiesa collocata fuori dalle mura, conosciuta come la Croce del campo era uguale a quella tra le rovine della residenza di Ponzio Pilato e il Calvario. Sorpreso da questa coincidenza, il marchese stabilì lungo il percorso le quattordici stazioni della Via Crucis, di cui la prima, la sua casa, corrispondeva alla Casa di Pilato.
Il Palacio de las Dueñas è una maestosa costruzione ricca di oggetti e cimeli appartenenti alla Casa d’Alba. Attualmente è uno dei monumenti più visitati di Siviglia, una vera e propria opera d’arte conservata benissimo, con patii e giardini che preservano almeno 7000 specie di piante.
Il Palacio de la Condesa de Lebrija situato in Calle Cuna, si caratterizza per la ricchezza di opere artistiche che contiene. La contessa era una grande amante dell’archeologia e raccolse nel corso della sua vita reperti appartenenti a varie epoche e culture. Nella sala Ochavada sono conservati i mosaici di Italica, antica colonia romana, che furono acquisiti dalla contessa nel 1914.
Il Palacio de San Telmo è sede della presidenza del governo. Nei giardini del palazzo si trova il Costurero de la Reina (La stanza del cucito della regina), l’edificio neomudéjar più antico di Siviglia costruito nel 1893 come un piccolo castello esagonale con torrette agli angoli e oggi all’interno del Parco di María Luisa. Il nome originale dell’edificio è “Padiglione di San Telmo” e deve il suo soprannome alla leggenda secondo cui Mercedes d’Orléans, diventata poi regina, vi trascorreva il tempo cucendo. È vivamente suggerito prenotare la visita con 2 settimane di anticipo.
Per quanto riguarda le chiese, vale la pena dare sempre uno sguardo all’interno quando ne incrociate una. Sono molte è vero, come è normale in una cattolicissima città, ma la vista di alcune lascia a bocca aperta.
Da non perdere la Iglesia del Salvador, Santa Maria La Blanca, la Basilica de la Macarena nell’omonimo Barrio. Di costruzione moderna ospita l’immagine più venerata di Siviglia, una scultura della metà del XVII secolo popolarmente conosciuta come la Macarena. E se avete ancora un po’ di tempo, non guasta una passeggiata fino all’isola al centro del fiume Guadalquivir che ospita la certosa di Santa Maria de las Cuevas conosciuta anche come monastero de la Cartuja.
Attenzione, se volete evitare code chilometriche e ore di attesa, (rischiando di trovare il tutto esaurito) suggerisco vivamente di prenotare on line e per tempo le visite al Duomo e all’Alcazar. Se passate di fronte ad un Turist Point (ce ne sono parecchi disseminati in città) fatevi dare la mini-guida delle visite gratuite: in alcuni giorni della settimana e/o in orari particolari in molti monumenti cittadini non si paga l’ingresso. Magari farete un po’ di coda, ma sono mediamente veloci. Unica nota non positiva (ma comprensibile) è che nel giorno della gratuità i luoghi non sempre sono visitabili in tutta la loro bellezza, restando precluse alcune aree.
Sempre nei Turist Point sono in vendita i biglietti ancora disponibili per la visita ai principali monumenti.


Mangiare
Tapas

Siviglia è una apoteosi per chi ama mangiucchiare qualcosa a tutte le ore. E se anche non è una vostra abitudine lo farete ugualmente perché le soste a “tapas” sono parte integrante e irrinunciabile del viaggio.
Quasi tutti i locali le servono, le tapas sono piccoli assaggi (non prendete però sempre alla lettera la parola piccolo….) , di un’ampia varietà di preparazioni alimentari tipiche della cucina spagnola, fredde o calde, solitamente consumate come aperitivi o antipasti. Le tapas possono tranquillamente essere sostitutive anche della cena o del pranzo se non avete necessità della tavola comoda e della tovaglia.
I tavolini sono piccoli e spesso si mangia in piedi, ma a Siviglia è la regola, non l’eccezione! In ogni caso, se volete la certezza di trovare posto… controllate gli orari di apertura e fatevi trovare pronti quando alzano le serrande! Il bello delle tapas è che consentono di assaggiare più cose, meglio se condivise con chi viaggia con voi. E’ una apoteosi per i sensi perdersi tra i sapori andalusi: hamon iberico, acciughe, funghi alla piastra, secreto iberico, patatas bravas, chorizo (salamino piccante), coda di toro, crocchette, olive, bacalao, uova in ogni forma e tortillitas di gamberi ….e chi più a fame più assaggi!
Il tutto accompagnato da una sangria o un calice di Tinto de Verano (per scegliere qualcosa di locale).
Anche sui locali che servono le tapas la scelta è ampia. La mia preferita è la storica Casa Morales, locale fondato nel 1850, che si distingue per una gran qualità della materia prima. Qui ho gustato la miglior presa iberica e un fote a la plancha (una sorta di foie gras) delizioso. Se volete gustare alcune tapas in un hammam del XII secolo restaurato nel 2020 non perdete il Bar Giralda. Alla Bodega Paco Gonora, fanno deliziosi langostinos al ajillo e Casa Roman è un piccolo angolo di paradiso affacciato in una incantevole e tranquilla piazzetta.
Se le tapas non vi bastano molti locali propongono anche la porzione “media” (un po’ più abbondante della tapa) e il “plato”, ovvero la porzione intera.
Ristoranti
Per una cena più rilassata e comoda potrete trovare anche ottimi ristoranti. Ne ho provati due:
Manolo Mayo: bellissima location e una esperienza gastronomica davvero particolare.
Casa Robles: un ristorante su tre piani dall’atmosfera accogliente e con personale estremamente cortese. Non perdete una degustazione di pesce crudo (tra cui la selezione di ostriche spagnole) oltre ai piatti della tradizione e ai dolci. Particolarmente interessante la carta dei vini.
A fine pasto un buon Herbas, infusione di 18 erbe originaria di Ibiza, aiuta a digerire tutto quello che la vostra golosità’ vi ha portato a gustare.


Colazione
Ci sono tornata per tre gironi consecutivi… e non perché non ci fossero altra scelta, ma perché l’ho adorato fin dal primo momento: Casa Murillo (C. San Pablo, 8,) propone una colazione che va dal dolce al salato, dal pane, burro e marmellata alle brioche, dai panini (deliziosi) col prosciutto o il salmone alle tortillas. Un pane morbido all’interno e croccante fuori, scaldato e tostato al punto giusto cui si aggiunge una gran qualità negli ingredienti. E il caffè è Illy… che per un buongustaio fa la differenza!
Un’ottima alternativa è Cafeteria Crustum Panaderia (Calle Cerrajera, 23) che è anche un ottimo panificio. Tortillas, brioches e panini di ogni tipo serviti in un locale molto cozy, di quelli dove vorreste essere a fare quattro chiacchiere con le vostre amiche sentendovi come a casa!


Guide di Siviglia
Sul web si trova tutto, è vero, però avere una piccola guida aggiornata è comodo per gli orari di apertura e chiusura dei luoghi di interesse, i costi, le info generali, i suggerimenti. Chiaro che poi le guide non vanno seguite alla lettera… l’istinto o i suggerimenti di amici fidati che vi hanno preceduto nella visita sono sempre i più importanti.
In ogni caso vi consiglio la tascabile della Lonley Planet, ristampata a ottobre 2023, breve, compatta, aggiornata e utile!

Buona Siviglia! E come dicono gli spagnoli…Quien no ha visto Sevilla, no ha visto maravilla!

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